Di fronte all’eredità problematica che consegniamo ai gio- vani – un mondo accresciuto, ma immerso in livelli insostenibili di entropia e antropia – la gene- razione dei baby boomers dovrebbe ammettere che è molto di più quello che rimane da capire 3 e da fare rispetto a quello che si è capito e fatto. [...] È venuto il momento di liberarsi della pesante eredità del pensiero industrialista, che ci inchioda all’idea che la massima espressione della nostra libertà abbia che fare con la fabbricazione e il possesso di cose e quindi di persone. [...] Così: “Abbiamo necessità di umanesimo e di Socrate come suo profeta: un umanesimo inteso non come riedizione di un momento culturale storico, non come l’altra metà del pensiero e del sapere, non come punto di vista particolare sul mon- do, ma come capacità di fronteggiare una triplice responsabilità, di cui l’ideologia tecnocratica – tutta protesa al paradiso terrestre di “un’Atene digitale” e all. [...] L’umanesimo rigenerato non è dunque solo il sentimento di comunità umana, di solidarietà umana, è anche il sentimento di essere all’interno di questa avventura ignota e incre- dibile, e sperare che essa continui verso una metamorfosi da cui nascerebbe un nuovo divenire. [...] La crisi da Covid è in un certo senso la crisi di una concezione della modernità fonda- ta sull’idea che il destino dell’uomo fosse quello di dominare la natura e di diventare il dominato- re del mondo.
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- Civil Culture Quarterly Periodical - Year 2, August 2022 issue 06 [from PDF fonts]